L’intuito e la maestria di Bepi Tosolini portano a notevoli innovazioni produttive.
Definito da un importante giornalista del settore “il patriarca dell’alambicco”, Bepi fa costruire degli alambicchi a vapore con azionamento manuale, che ancora oggi vengono utilizzati in azienda e sono il vero segreto di un prodotto superlativo.
L’alambicco a vapore, infatti, non agisce in modo invasivo nei confronti della vinaccia o dell’uva, bensì è delicato e rispettoso dei profumi e degli aromi.
Da tre generazioni ritmi e regole di produzione, affinamento e invecchiamento sono rimasti uguali, assecondando l’evoluzione dei prodotti e le nuove proposte dell’azienda.
Nel rispetto della sua nuova idea di grappa di qualità, Bepi decide di produrre un distillato limpido e non più ambrato, come era uso fare all’epoca, effettuando l’affinamento in botti di frassino invece che nelle tradizionali botti di rovere.
Il frassino consente di ottenere una grappa di colore bianco, limpida e trasparente, esaltando i profumi e le caratteristiche organolettiche del distillato.
Bepi Tosolini può contare su una rete fidata di fornitori sul territorio e sceglie con cura ed estrema attenzione le vinacce per le sue grappe che vengono distillate fresche a poche ore dalla loro follatura.
La Most, l’acquavite d’uva nasce nel 1985 nella distilleria Tosolini dalla pigiatura di uve pregiate ancora fresche di vendemmia.
Gli acini, con la loro polpa profumata e zuccherina si trasformano in mosto, distillato secondo il “Metodo Tosolini” con alambicchi Charante tradizionali a vapore.
Stagionata per diversi mesi in barrique di rovere da ex Brunello nelle cantine della distilleria sotto controllo e sigillo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Dall’inconfondibile bottiglia a calice rovesciato, questo capolavoro porta la firma del suo creatore, Bepi Tosolini mastro distillatore in Udine.